- Formato 15 x 21
- Pagine 96
- Euro 10,00
- Edizioni Festa Mobile
- Data di pubblicazione: luglio 2024
- Introduzione di Pino Pelloni e Luca Caburlotto
[…] E all’abitudine di consegnare le proprie impressioni, i vari accadimenti e i propri stati d’animo a consunti quadernetti non è sfuggito neanche Romolo Murri, classe 1889, partito Caporale e congedato col grado di Sergente maggiore.
Se nelle lettere ai familiari i nostri soldati, per il pesante condizionamento da parte della censura, erano costretti a limitare il racconto di sé per lasciare spazio a rassicurazioni e richieste di informazioni e aiuti, nel gestire un proprio diario avevano più libertà espressiva. I diari godevano di una sorta di neutralità in quanto al di là della soggettività, potevano essere mossi dagli intenti più diversi, compreso quello di farsi leggere in caso di morte.
A noi sono arrivate queste paginette di Romolo Murri che un suo nipote, Massimo Pisciottani, ha conservato con devota cura e ora ha affidato alla lettura delle nuove generazioni. E con amore filiale ne ha decifrato la grafia, ne ha riordinato le fotografie, recuperato le cartine degli avvenimenti bellici. E il racconto che ne scaturisce reca tutt’intero il carattere dell’urgenza. Un afflato di umanità ferita, uno sguardo attento ai dolori provocati dalla guerra sia tra i commilitoni sia tra i nemici, una riflessione intima sulla propria fragilità dinanzi alla ferocia del conflitto.
Un diario, questo di nonno Romolo, scritto con grande sensibilità e una inedita vena poetica e donato ai suoi eredi come testimonianza di una vita vissuta nel segno della comprensione e dell’onore.
Note biografiche su Romolo Murri
Nasce il 5 Gennaio 1889 a Nazzano Romano, dal matrimonio tra Pasquale Murri (guardia forestale) e Maria Spigoni.
Con la sua famiglia, all’inizio del 900, si traferisce in via Porta Agrippina a Cisterna di Roma.
Fu chiamato alle armi varie volte, iniziò la leva nel dicembre del 1909 come Caporale, divenne poi Caporal Maggiore nel 1910, Sergente nel 1916 e Sergente Maggiore nel 1918.
Era nel 13° reggimento artiglieria di campagna, 4° gruppo Bombardieri e al congedo ricevette due decorazioni (vedi foglio arruolamento, servizi e promozioni allegato per maggiori dettagli).
Sposa il 9 luglio 1919 Antiope Imperiali, figlia di Augusto Imperiali, il buttero che vinse la sfida lanciatagli dal noto Buffalo Bill a Roma l’ 8 marzo 1890. Congedato definitivamente il 12 agosto 1919, avviò una grande falegnameria industriale, dotata di macchine elettriche all’avanguardia in uno stabile di proprietà con annessa la casa di famiglia in via largo del teatro n° 2 a Cisterna di Roma. Fu anche consigliere al comune di Cisterna. Dal matrimonio con Antiope Imperiali nacquero cinque figlie Evelina; Tilde; Elena; Elivia e Stefanina. È morto a Cisterna di Latina il 19 gennaio del 1949, la tomba di famiglia è adiacente alla tomba di Augusto Imperiali nel cimitero di Cisterna di Latina.
Il Diario è composto di due block notes, uno a quadretti ed uno a righe, il primo è di 53 pagine, inizia il 3 febbraio del 1916 con la pagina 4, mancano le prime 3 pagine perché sono andate perse. Il secondo block note è di 49 pagine, inizia con la pag. 2 perché una è andata persa. Il diario termina il 12 agosto 1918.
Nel secondo block note ci sono anche ulteriori 10 pagine in cui lui scrive in maniera dettagliata dello sfollamento avvenuto nel giorno 19 marzo 1944 a Cisterna. Avevano solo due carretti a mano in cui mettere tutte le cose più importanti, quindi noi abbiamo dedotto da questo dettaglio quanto fosse per lui importante il suo diario della prima guerra mondiale per averlo voluto salvare e portarlo con sé.