Ottantuno città italiane e 35 Paesi europei protagonisti della Giornata Europea della Cultura Ebraica 2017. A Fiuggi, città capofila dell’ebraismo del Basso Lazio, due appuntamenti e la consegna del Premio Menorah di Anticoli.
Anche Fiuggi, più propriamente l’antico quartiere ebraico di Anticoli, è presente alla celebrazione dell’evento culturale dedicato alla cultura e alla tradizione dell’ebraismo.
La kermesse fiuggina ha avuto inizio martedì 5 a Palermo con l’inaugurazione a Palazzo Sant’Elia della mostra di quattordici artisti dell’Accademia della Hatkiva della Fondazione Levi Pelloni e con la consegna di una copia della Menorah di Anticoli alla municipalità palermitana. Va ricordato come, qualche mese fa, proprio a Palermo, la locale Diocesi ha messo a disposizione del gruppo degli ebrei palermitani un ex Oratorio, Santa Maria del Sabato, per farlo diventare una Sinagoga. Evento accolto con grande approvazione dagli ebrei italiani che hanno eletto la Sicilia quale luogo centrale delle iniziative di quest’anno, e Palermo quale città dove inaugurare la manifestazione.
La Menorah di Anticoli, un reperto archeologico di fattura catalana del XV secolo, venne portato nella cittadina laziale da ebrei siciliani cacciati dall’isola per mano di Ferdinando d’Aragona. L’antico Ghetto di Anticoli, denominato più propriamente la Casa degli Ebrei dallo storico Angelo Sacchetti Sassetti, si estende nel secolo XII in maniera circoscritta tra via della Portella e via del Macello, occupando nei secoli XV e XVI anche gli insediamenti compresi tra via della Piazza e via Giordano.
Il tema scelto per questa edizione è “La diaspora. Identità e dialogo”. “Un tema”, sono parole di Noemi Di Segni presidente dell’Unione Comunità Ebraiche Italiane”, che pone subito al centro dell’attenzione l’importanza della Terra d’Israele, verso la quale il popolo ebraico si incammina nel lungo esodo dall’Egitto, e verso la quale continuerà a guardare nei millenni a venire. Lo sguardo verso Israele caratterizza infatti la vita ebraica in Diaspora (che in ebraico si chiama “galuth”, “esilio”): un fenomeno questo che richiama gran parte del vissuto del popolo ebraico, costretto a vivere in tanti Paesi diversi a seguito della dispersione iniziata con la distruzione del Primo Tempio ad opera dei Babilonesi nel 586 a.e.v., e reiterata con la distruzione del Secondo Tempio e la presa di Gerusalemme da parte dei Romani nel 70. Ulteriori passaggi, che in modo ancora diverso hanno perpetuato la Diaspora, sono stati la cacciata dalla Spagna nel 1492, e i diversi altri esili, di maggiore o minore entità, che hanno costretto gli ebrei a fuggire periodicamente da Paesi e aree geografiche. Fino ad arrivare alla cacciata dai Paesi arabi a seguito della Guerra dei Sei Giorni, un esodo pressoché dimenticato avvenuto appena cinquant’anni fa, che vide l’espulsione di centinaia di migliaia di persone da luoghi in cui vivevano da secoli.
Il programma di Fiuggi: sabato 9 ore 21,00 (Giardino Villa Besso o in caso di pioggia Chiesa di Santo Stefano): “Herscu Saim Cahan.Una famiglia nella diaspora”, con Dova Cahan, Giovanna Napolitano e Pino Pelloni; domenica 10 ore 10 Visita al Ghetto di Anticoli; ore 10,30 presso la Sala Consiliare: “Ebreo chi? Sociologia degli ebrei italiani” con Giorgio Pacifici e consegna del Premio Menorah di Anticoli; ore 12,30 presentazione del “Trittico” di Marco Celli Stein.
*Nell’immagine in alto Dova Cahan e una foto della sua famiglia