Il viaggio in Israele, da noi promesso e promosso, ha riscosso tra i nostri associati un più che lusinghiero successo, tanto che verrà replicato dal 15 al 22 settembre del 2019. Un viaggio laico, che non ha tralasciato i luoghi sacri alle tre religioni monoteiste, per conoscere Israele nel 70esimo anniversario della sua fondazione come Stato. Un viaggio a tappe “raccontato” con dovizia di particolari storico-politici, religiosi, artistici ed archeologici da Angela Polacco Lazar. Vere e proprie lezioni di Storia.
Un piccolo Paese tra Africa, Asia ed Europa; più piccolo della Svizzera e per due terzi occupato dal deserto. Uno stato giovane (fondato nel 1948) e la terra più contesa del mondo. Qui hanno tratto origine tutte le confessioni monoteiste (l’ebraica, la musulmana e la cristiana) e vi si trovano i luoghi di culto fra i più sacri per l’umanità.
Il primo impatto con il “Paese del “latte e del miele” (Israele è un nome molto antico, citato nella Bibbia più di duemila volte) è avvenuto con i vicoli ottomani di Jaffa antico borgo che anticipa la “collina della primavera, ovvero Tel Aviv. Fondata nel 1909 da sessanta famiglie di Jaffa, che sulla spiaggia tirarono a sorte il lotto di terra che spettava a ciascuna, nell’edificazione di Tel Aviv i costruttori si ispirarono all’ideale della “città giardino”, poi reinterpretato dalla corrente del Bauhaus (tanto che Tel Aviv nel 2004 è stata riconosciuta dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità). Con solo un secolo di vita, la città è un vivace miscuglio di tradizione e modernità. Qualcuno la paragona a Miami, per le sue lunghe spiagge attorniate dai grattacieli, come Frishman Beach, molto alla moda e frequentata dalla gioventù cittadina. Con oltre 20 musei, Tel Aviv è il centro nazionale della cultura e la sua grande creatività è visibile semplicemente passeggiando lungo le strade, soprattutto nella zone del Rotschild Boulevard, dove pullulano gallerie e negozi d’arte, che espongono le opere dei talenti emergenti.
Il primo appuntamento è stato con il Museo dell’Haganah dove abbiamo conosciuto un tassello importante della storia antecedente la costituzione dello Stato di Israele e gli avvenimenti delle formazioni combattenti precursori dell’IDF, ripercorrendo la storia dai primi battaglioni fino alla specializzazione delle squadre d’assalto e alla guerra che ha portato alla cacciata degli inglesi.
È seguita la visita dell’Independece Hall, dove venne proclamata l’indipendenza d’Israele nel 1948. A seguire tour della Città Bianca con la sua architettura Bauhaus, fino al quartiere templare di Sarona, recentemente ristrutturato in una zona della città architettonicamente interessante che comprende anche l’Opera e il Museo d’Arte Moderna.
Ricca di interesse la visita al Parlamento di Israele (la Knesset) con sede nella zona occidentale di Gerusalemme, all’interno di un grande parco che in cima ha un giardino di rose. La prima assemblea venne riunita nel 1949, un anno dopo la costituzione dello Stato. L’organo, costituito da 120 membri che vengono eletti ogni quattro anni, detiene il potere legislativo. La rappresentanza politica avviene sulla base del sistema proporzionale. Tra i poteri della Knesset vi è anche l’elezione del Capo dello Stato. Ammirati gli arazzi disegnati da Chagall, abbiamo ricordato la storia del Sionismo (Il Risorgimento del popolo ebraico) e la figura del suo fondatore, lo scrittore ungherese Theodor Herzl, che vide realizzato il suo sogno il 14 maggio 1948. Giorno in cui David Ben Gurion, primo ministro del nuovo Stato, proclama ufficialmente la nascita dello Stato d’Israele. Ma anche il giorno in cui le armate arabe di Siria, Giordania, Egitto e Iraq attaccano il paese. Comincia così la prima di una serie di guerre che Israele si è trovato a combattere contro un fronte arabo deciso a eliminare questa presenza dalla carta geografica. Fra le altre ricordiamo la guerra dei Sei giorni, nel 1967, che portò Israele alla conquista dei cosiddetti Territori, cioè Cisgiordania e Gaza, dove sono stati successivamente creati anche insediamenti ebraici, e la guerra del Kippur, nell’ottobre del 1973.
Straordinario il Museo di Israele, che non conserva solo i rotoli del Mar Morto, ma belle collezioni di opere d’arte (tra le quali il suggestivo “Ebreo errante” di Marc Chagall) e la ricostruzione con gli arredi originari di alcune sinagoghe provenienti da diverse parti del mondo, tra le quali la sinagoga di Vittorio Veneto.
Non abbiamo mancato la tappa d’obbligo dello Yad Vashem, il memoriale dell’Olocausto, con il racconto degli orrori della Shoah
A Gerusalemme i musulmani venerano il Duomo della Roccia e la moschea di El Aqsa; mentre i cristiani il Santo Sepolcro, dove si narra sia stato seppellito Gesù, e il Monte Calvario, dove sarebbe stato crocifisso. Ma la meta più nota dei viaggi in Israele è il Muro del Pianto (Muro occidentale), parete superstite del Tempio davanti alla quale gli ebrei pregano e dove usano lasciare messaggi e suppliche su pezzetti di carta. Per avere uno sguardo d’insieme sulla Gerusalemme vecchia e su quella nuova, imperdibile la romantica passeggiata sull’Haas Promenade (da fare rigorosamente al tramonto).
Non ci siamo fatti mancare in Galilea la visita a Cesarea e ai suoi scavi archeologici. Poi Haifa per la visita panoramica della città con i suoi splendidi Giardini Baha’i. Poi ancora la bella sorpresa di Akko e la notte trascorsa al Kibbutz Hotel Nof Ginosar, sul Lago di Tiberiade. La sosta a Cafarnao con la sua antica Sinagoga, il Monte delle Beatitudini e a Tabgha, con la Chiesa della Moltiplicazione dei pani e dei pesci. Abbiamo attraversato il deserto della Giudea per visitare Massada, la fortezza erodiana, ultimo baluardo della resistenza ebraica ai Romani, caduta nel 73 d.C. e abbiamo fatto il bagno nel Mar Morto.
Abbiamo celebrato lo Shabbat a Gerusalemme e salutato il 5779 con lo sguardo rivolto verso il futuro e con l’augurio della pace fra i popoli.
I libri consigliati da Angela Polacco Lazar
Fausto Coen – Israele, 50 anni di speranza (Marietti Ed.)*
Paul Johnson – Storia degli ebrei (TEA edizioni)
Sonia Brunetti Luzzatti, Roberto Della Rocca – Ebraismo (Electa)*
Dan Bahat – Atlante di Gerusalemme, Archeologia e Storia (Ed. Messaggero Padova)*
Lapierre Collins – Gerusalemme, Gerusalemme (Mondadori) *
Pierluigi Battista – Lettera a un amico antisionista (Rizzoli)*
Elena Loewenthal – Contro il giorno della memoria (Add Ed.)*
Martin Goodman – Roma e Gerusalemme (Laterza)
Massimo Lomonaco – Nili (Ed. Mursia)*
Theodor Herzl – Vecchia terra nuova (Bibliotheca Aretina)
Luigi Compagna – Theodor Herzl, il Mazzini d’Israele (Rubbettino)
David Meghnagi – Le sfide di Israele (Marsilio)
Angelo Pezzana – Quest’anno a Gerusalemme (Giuntina)
Yoram Kaniuk – Il comandante dell’Exodus (Einaudi)
Pino Pelloni – Il tramonto dei Giusti (Ethos Edizioni)
Anna Foa – Diaspora. Storia degli Ebrei nel Novecento (Laterza)
Ada Sereni – I clandestini del mare*
Clara Sereni – Il gioco dei regni
Vassilj Grossman – L’inferno di Treblinka (Adelphi) *
Ruth Bondy – Enzo Sereni L’Emissario (Le Chateau)
Andrea Casazza – La fuga dei nazisti (il melangolo)*
Israel Joshua Singer – La famiglia Karnowsky (Adelphi)*
Roberto Della Rocca – Con lo sguardo alla luna (Giuntina)
*libri citati in corso di viaggio
Autori israeliani tradotti in italiano
Aharon Appelfeld, Amos Oz, David Grossman, A.B. Jehoshua, Yoram Kaniuk, Zeruya Shalev, Meir Shalev, Etgar Keret, Yehoshua Kenaz, Haim Potok, Savion Librecht.