“Il treno dei bambini” è il film di Cristina Comencini appena uscito su Netflix che racconta una pagina di storia realmente accaduta, nell’Italia dell’immediato dopoguerra si è aggiudicato il FiuggiStoria 2024 Sezione Multimedia..
Il film, presentato alla recente Festa del Cinema di Roma è tratto da un romanzo di Viola Ardone e segue le vicende di un bambino di 7 anni, di Napoli, che insieme ad altri bambini del Sud, viene mandato presso altre famiglie, in Emilia Romagna, per un affido temporaneo. Storicamente tutto nasce da una iniziativa di solidarietà dell’allora Partito Comunista Italiano promossa dall’Unione Donne d’Italia che ha salvato dall’indigenza circa 70.000 bambini. Dopo la guerra, l’Italia era un paese devastato. Soprattutto il Sud, la cui popolazione infantile versava in condizioni gravissime e l’iniziativa, che vide fautori tra gli altri dopo l’accorato appello di Teresa Noce, Mimmo Sereni e Maria Maddalena Rossi, venne chiamata i “treni della felicità”. Va ricordata la Maria Maddalena Rossi, partigiana e donna eletta alla Costituente, anche per essersi battuta per fare avere un indennizzo alle donne che subirono violenza dalle truppe marocchine al seguito della V armata. Le richieste di indennizzo furono ben 60mila. Moravia con la sua Ciociara ci ha raccontato quella triste storia di miseria e sopraffazione.
Con il suo “Il treno dei bambini” Cristina Comencini ci ha raccontato un’altra storia della nostra Italia e ai più sconosciuta. Lo ha fatto da donna di cinema, con la grazia e la professionalità di saper maneggiare sentimenti e storie dell’umile gente e farli convivere nello scenario della grande Storia. Quello scenario che vide, tra il ‘45 e il ‘47, le attiviste del partito di Togliatti organizzare dei treni dal Meridione (Napoli e Cassino) alla Bassa padana con a bordo tanti bambini poveri adottati da famiglie che li accudirono e li sfamarono.
Scrittrice, sceneggiatrice, regista di cinema, autrice e regista di pièces teatrali, Cristina Comencini è figlia del regista Luigi Comencini. Mancata economista formatasi alla scuola di Federico Caffè si dedica a scrivere sceneggiature (Il matrimonio di Caterina (1982) e il lungometraggio Buon Natale… Buon anno del 1989; è co-sceneggiatrice di Ennio De Concini in Quattro storie di donne (1986) e autrice insieme a Suso Cecchi D’Amico dei televisivi Cuore e La Storia, entrambi diretti dal padre.
La sua filmografia è immensa che ci vorrebbe un’intera giornata a raccontarla tutta. Ricordiamone qualcuno: Zoo (1988), Liberati i pesci con Placido e la Morante sino a Va’ dove ti porta il cuore dal libro della Tamaro (1995). Mentre è La bestia nel cuore, la pellicola nominata nel 2005 all’Oscar come miglior film straniero e premiata al Festival del Cinema di Venezia con la Coppa Volpi per l’interprete femminile protagonista, Giovanna Mezzogiorno. Sceneggiatrice de La donna della mia vita, ha partecipato alla 68. edizione della Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia con il lungometraggio Quando la Notte.
Autrice di numerosi romanzi editi da Feltrinelli. Da ricordare L’illusione del bene, 2007, finalista al Premio Strega. Il suo ultimo romanzo, Flashback, edito da Feltrinelli, è uscito nell’autunno del 2022.
A noi fa piacere ricordarla anche e soprattutto come donna e cittadina impegnata da sempre per i diritti civili e la parità di genere.