Al Teatro Comunale di Valmontone, alla Sala Regina della Camera dei Deputati, a Palazzo San Macuto e alla Sala delle Adunate dell’Anmig
Il Giorno della Memoria 2024 è stato celebrato dalla Fondazione Giuseppe Levi Pelloni con quattro appuntamenti aventi come tema l’antisemismo, anche e non solo, alla luce dell’attuale conflitto in Medio Oriente che ha aperto nuovi scenari che ci hanno posto di fronte a tanti interrogativi. Pino Pelloni e i suoi interlocutori hanno evitato la tendenza a semplificare l’attualità che ha in sé il rischio dell’estremizzazione e della mancanza di confronto. Abbracciare la complessità, studiare la storia, ascoltare la pluralità di voci è l’obiettivo che da sempre si è posta la Fondazione Levi Pelloni. Never again, Mai più. Invece secondo il rapporto sull’antisemitismo dell’Agenzia Ebraica e dell’Organizzazione Sionista Mondiale siamo a conoscdenza che l’anno appena trascorso è stato il più antisemita degli ultimi dieci. Dalla vile aggressione di Hamas a Israele del 7 ottobre, gli attacchi antisemiti sono aumentati del 1200% soltanto in Europa. Tra slogan che inneggiano a Hitler e minacce, la comunità ebraica vive tra sgomento e preoccupazione.
Le violenze fisiche contro gli ebrei occupano un terzo degli incidenti: almeno dieci al giorno, e il resto sono danni, dissacrazioni, vandalismi, minacce, stelle di David strappate dal collo, kippà che volano…Poi la tempesta on line è senza precedenti: solo «Hitler was right» è stato postato 17mila volte in una settimana lo scorso maggio. Le promesse di sterminio del popolo ebraico sono pane quotidiano: Templi, cimiteri, istituzioni, ristoranti, negozi vengono attaccati. Un terzo di questi incidenti avviene in Europa. Il resto in America e nel mondo: è un accerchiamento di destra, di sinistra e mondo islamico e, quel che è peggio, l’odio ha un’eco conformista nell’informazione e nelle istituzioni. Chiariamo: non è che da Israele l’odio si allarga a tutti gli ebrei. È esattamente il contrario, l’odio per tutti gli ebrei produce l’odio verso Israele.
Il razzismo antiebraico contemporaneo è alimentato dall’onda lunga dell’odio degli ultimi 150 anni e dalle argomentazioni dell’antisionismo, il movimento che vorrebbe cancellare lo Stato di Israele, ed è entrato a pieno titolo nella sfera della politica antisemita. “Neanche l’orrore della Shoah è riuscito ad attenuare il fenomeno perché non ha toccato le basi ideologiche dell’antisemitismo, che si è anzi alimentato di alcuni elementi tratti dall’Olocausto”, sostiene Luzzatto Voghera. “L’antisemitismo non ha bisogno degli ebrei ma soltanto di un’immagine negativa costruita intorno a un linguaggio antisemita. Possiamo definire la stessa Shoah un ‘cortocircuito dell’antisemitismo’, poiché ha identificato l’immagine pubblica negativa degli ebrei con persone in carne e ossa”.
Il primo incontro è stato con le scuole di Valmontone (26 gennaio) riunite nella mattinata presso il locale Teatro Comunale. Interventi e testimonianze di Luciana e Roberta Ascarelli, Antonietta Lucchetti, Stanislao Fioramonti e Pino Pelloni. I saluti della locale municipalità sono stati portati dall’Assessore alla Pubblica Istruzione Laura Mujic.
Nel pomeriggio del 26 gennaio presso la Sala Regina della Camera dei deputati proiezione del docufilm “Eredi della Shoh” di Roly Komblit promosso dalla Presidenza Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei deputati. Saluto introduttivo del vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli. Sono intervenuti Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura, Mario Venezia, presidente della Fondazione Museo della Shoah di Roma, Luca Spizzichino, presidente dell’Unione giovani ebrei d’Italia e Roberto Pisoni, senior director Sky entertainment.
Poi è stata la volta dell’incontro di Palazzo San Macuto (5 febbraio) che ha registrato le relazioni della giornalista Cinzia Baldazzi, della germanista Roberta Ascarelli, dagli storici Felice Vinci e Pino Pelloni, dalla musicista albanese Anyla Kraja e dello psicoterapeuta Quirino Zangrilli. In questa occasione è stato affrontata la pagina di chi anche a rischio della propria vita ha dato aiuto agli ebrei perseguitati in tutta Europa. Un incontro dedicato al ricordo dei Giusti di ogni Paese.
A chiudere il ciclo di conferenze dedicate al Giorno della Memoria 2024 la presentazione del libro “Prigionieti per sempre” di Saverio Angiulli introdotto da Cinzia Baldazzi e Pino Pelloni. L’incontro si è tenuto presso la Sala delle Adunate della Casa Madre dell’Anmig a Piazza Adriana in Roma.